L'amministrazione della res publica genovese fra Tre e Quattrocento: l'archivio Antico comune
In: Atti della Società Ligure di Storia Patria N.S.,17,1 = 91,1
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In: Atti della Società Ligure di Storia Patria N.S.,17,1 = 91,1
La consultazione di numerose fonti inedite ed edite ha permesso di accertare l'errata at-tribuzione di cognomi illustri – e quindi gli inesistenti legami con i relativi potenti casati – a un Santo e a uno, e molto probabilmente a due, arcivescovi, tutti attivi a Genova nel XII e nel XIII secolo. L'errore, solidamente affermatosi nel corso dell'Ottocento, è stato acriticamente recepito anche nella storiografia specialistica con esiti di discreto peso politico. L'abbaglio ri-guarda sant'Ugo, la cui appartenenza al casato alessandrino Canefri è frutto di un clamoroso falso settecentesco e il cui profilo biografico entro l'Ordine ospedaliero giovannita va proba-bilmente rivisto. Tocca Ottone, quarto arcivescovo genovese attivissimo dal 1203-1239, abu-sivamente arruolato entro la famiglia Ghilini, di nuovo alessandrina, da uno scrittore di quel cognome desideroso di illustrare il proprio casato. E con grande verosimiglianza riguarda un altro Ugo, secondo arcivescovo della sede genovese coinvolto nelle grandi vicende locali tra il 1163 e il 1188; a lui è attribuito il cognome Della Volta sempre per desiderio di collegamento con un uomo rinomato e probabilmente in base alla lettura forzatamente estensiva di una i-scrizione tuttora esistente.
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